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Banchi per la scuola di Ishozi
La Sacred Heart School è già una realtà pronta a rispondere al desiderio dei bambini dei villaggi più remoti della parrocchia di Ishozi di andare a scuola. E’ stata completata la costruzione di 8 aule, due delle quali costruite grazie al sostegno dell’OPAM. Ora è necessario arredarle e così il sogno dei piccoli di Ishozi di sedere nel banco di una vera scuola sarà finalmente realtà.
CONTESTO. La regione di Kagera si trova nel nord-ovest della Tanzania sulla sponda occidentale del lago Vittoria; confina con l’Uganda, il Rwanda, il Burundi e, sull’altra sponda del lago, con il Kenya. Al censimento del 2012 circa 2,5 milioni di persone abitavano un territorio di circa 40.000 kmq, con una densità di 97 ab./kmq. Le tensioni fra i territori confinanti, il dilagare dell’AIDS, che tra l’altro riduceva la manodopera e lasciava un numero enorme di orfani abbandonati a sé stessi, hanno reso sempre più fragili e misere le condizioni di vita di questa popolazione. L’economia dipende soprattutto da un’agricoltura di sussistenza, sono praticati anche l’allevamento del bestiame e, in misura minore, la pesca. Lo scorso settembre, per giunta, la regione è stata colpita da un terremoto, il più forte mai registrato in Tanzania, con pesanti danni a infrastrutture ed edifici. Il declino del tenore di vita e la grande povertà delle famiglie dipendono anche dalla scarsità delle conoscenze, dell’istruzione e della sua qualità: le persone non hanno le capacità per cercare i modi per migliorare le proprie condizioni sociali, barriere culturali e mentalità arretrata, informazioni inadeguate o non accessibili le tengono vincolate ai metodi tradizionali, in agricoltura, ad esempio, con un non corretto sfruttamento delle risorse naturali e un crescente degrado ambientale. La ripresa socio-economica dipenderà perciò dalla possibilità di dare alle nuove generazioni un’istruzione e una formazione professionale adeguate. Ma le scuole primarie e secondarie sono insufficienti, per di più la frequenza delle scuole materne è obbligatoria per l’accesso alle primarie, per cui moltissimi bambini non vanno a scuola perché nei villaggi mancano gli asili.
PROGETTO. In questa regione, la diocesi di Bukoba, con oltre mezzo milione di abitanti, di cui il 60% cattolici, distribuiti in 34 parrocchie, ha fatto dell’educazione un obiettivo primario per promuovere lo sviluppo delle comunità locali. A Ishozi, un villaggio a circa 25 km a nord di Bukoba, ha sede una parrocchia che comprende altri 6 villaggi e ha una comunità di 5.000 cattolici. La zona, al confine con l’Uganda, è in una situazione socio-economica precaria per le guerre e la rapida diffusione dell’AIDS che hanno reso più vulnerabili le persone, specie le donne e gli orfani. Nonostante la grande povertà, per celebrare i 50 anni della parrocchia, gli abitanti si sono impegnati con tutte le forze per realizzare un sogno: una scuola per preparare i bambini e i ragazzi dei 7 villaggi per un futuro migliore. Così, con l’aiuto di donatori esterni, con le poche risorse locali e con il lavoro dei parrocchiani che hanno anche procurato materiale edile, nel gennaio del 2013 è stata inaugurata la Sacred Heart Day and Boarding English Medium Primary School di Ishozi, costruita su un terreno della parrocchia. La scuola, alla cui crescita anche l’OPAM aveva contribuito con un progetto per costruire due aule, rappresenta un’opportunità immensa per il futuro del territorio: “La nostra scuola – scrive Padre Jovitus Mwijage, già parroco di Ishozi e ora responsabile del progetto – assicurerà un’educazione di qualità dalla scuola materna fino a tutto il ciclo primario. Al termine del progetto essa avrà 720 alunni, di cui 90 nella materna. Attualmente abbiamo costruito 4 blocchi con 8 aule delle 16 previste per 320 bambini, due dormitori, uno maschile e uno femminile, con 60 posti per i bambini che vengono dai villaggi lontani, servizi igienici e cisterne per raccogliere l’acqua piovana. Per arredare le strutture dobbiamo ora acquistare 40 banchi, 8 scrivanie, 50 sedie e 40 letti a castello. Il costo totale è di 6.536 €, il contributo locale è di 1.536 € per cui chiediamo agli amici dell’OPAM di continuare a sostenere la nostra scuola con un contributo di 5.000 €, aiutandola a educare i bambini poveri, orfani e disagiati di queste zone remote perché acquisiscano le basi per costruire le capacità morali, culturali e umane per lo sviluppo proprio e delle comunità in cui vivono. Grazie ancora per quanto avete già fatto e potrete ancora fare.”