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Formazione di 120 giovani mamme
Prosegue il nostro impegno a favore della formazione delle mamme eritree sulle quali pesa sempre di più il destino dei propri figli e del proprio Paese. La drammatica situazione politica e sociale costringe milioni di persone a fuggire affrontando disumani “viaggi della speranza” che negli ultimi 3 anni sono costati la vita ad oltre 11.000 persone.
CONTESTO. L'Eritrea è un piccolo stato del Corno d'Africa. Indipendente dal 1993 è uno dei Paesi più poveri del mondo, segnato da oltre 40 anni di guerre, devastazioni, conflitti regionali e per questioni territoriali soprattutto con lo storico avversario, l’Etiopia, che non ha un accesso al mare. Il Paese, di fatto, è militarizzato: il servizio militare, reso obbligatorio dai 17 ai 40 anni nel 1993, è stato esteso indefinitamente dopo la pace del 2000 con l’Etiopia, anche oltre fino ai 50-55 anni, con gravi conseguenze per chi tenta di sfuggirvi. Il governo eritreo è accusato di repressione e di impedire lo sviluppo della democrazia: le recentissime conclusioni della “Commissione d’Inchiesta Onu sull’Eritrea” indicano violazioni diffuse e sistematiche contro la popolazione civile. Ne è triste testimonianza il fenomeno degli ultimi anni per cui, all’antica migrazione verso il Sudan, l’Etiopia, lo Yemen, l’Egitto, o Israele, si aggiungono i tentativi di fuga in massa verso l’Europa in cui numerosi Eritrei perdono la vita. Un'agricoltura povera, la pastorizia e la pesca, sono le sole fonti di sussistenza per la maggioranza della popolazione, oltre il 60% della quale vive al di sotto della soglia di povertà ed è sottonutrita. Solo il 60% della popolazione ha accesso all’acqua potabile, il 28% dispone di servizi igienici. Nelle zone rurali la mortalità materna per parto e quella infantile continuano a essere molto alte. L’alfabetizzazione, al 70% tra gli uomini, è solo al 47% tra le donne, il 33% dei bambini (31% delle bambine) accede all'istruzione primaria, ma quella secondaria è frequentata solamente dal 32% dei ragazzi e dal 25% delle ragazze.
PROGETTO. In questo contesto il peso delle famiglie e della società ricade sulle donne che, insieme con i bambini, sono le fasce più vulnerabili della popolazione. Oltre al disagio sociale per le condizioni di vita impossibili, le donne soffrono per i figli che, appena adolescenti, sono i primi a cercare la fuga illegale e rischiosa dal paese. Le suore della Congregazione delle Figlie di Sant’Anna, impegnate nelle loro missioni in Eritrea in molte opere a favore delle donne, cercano di essere il più vicino possibile a queste madri, facendole partecipare ai loro progetti affinché si sentano amate e considerate. Una importante iniziativa, alla quale l’OPAM ha già contribuito diverse volte, sono i corsi di educazione sanitaria per le giovani mamme dei villaggi rurali: esse sono le prime insegnanti nelle famiglie e l’educazione può farle diventare delle valide animatrici sociali in tutta la comunità. Ai corsi hanno già partecipato 6.000 donne tra i 18 e i 35 anni, fascia di età che rappresenta circa il 20% della popolazione femminile. Suor Tighisti Maharezghi chiede l’aiuto degli amici dell’OPAM per un progetto di cui è responsabile: “Dasie è un villaggio a 25 km da Barentù, sede dell’omonima eparchia e capoluogo della regione Gash-Barka nel cuore del territorio dei Kunama. I suoi circa 3.000 abitanti sono di religione cristiana e musulmana e vivono di agricoltura e pastorizia. La situazione igienico-sanitaria è molto difficile: alta mortalità infantile da parto, gravi problemi di salute delle donne per aborti senza assistenza, mutilazioni genitali, malattie sessuali e AIDS. Per la profonda miseria e la mancanza di conoscenze, le famiglie stesse e l’ambiente in cui vivono diventano focolaio di infezioni e malattie anche mortali. Per questo stiamo organizzando anche nel villaggio di Dasie un seminario di formazione, 60 ore ripartite in 10 giorni, per 120 giovani mamme su argomenti quali: prevenzione e cura di malattie, in particolare quelle reumatiche e l’AIDS, alimentazione e cura dei bambini, problemi prima e dopo il parto, igiene personale e ambientale. I corsi saranno tenuti da personale medico dell’ospedale di Barentù in modo semplice, pratico e chiaro anche per quelle giovani che non sono mai andate a scuola e sono analfabete. Il costo totale del seminario (materiale didattico, affitto computer, proiettore e sala, pasti, emolumenti agli istruttori, trasporti, bonus alle partecipanti come motivazione ulteriore poiché dovranno sospendere le loro attività per 10 giorni) è stimato in 100 € per partecipante. Il nostro Istituto coprirà parte dell’importo, e chiediamo ai benefattori dell’OPAM di aiutare ancora queste giovani mamme con un contributo di 12.000 € che consentirà a 120 di loro di partecipare ai corsi. L’esperienza e i risultati ottenuti mostrano come l’istruzione delle madri abbia effettivamente inciso nella corretta conduzione delle famiglie, contribuendo a ridurre malattie infettive, mortalità materna e neonatale e, infine, a migliorare la vita nelle comunità. Vi ringraziamo in anticipo per quanto potrete fare.”